Le api hanno cervelli grandi quanto un seme di sesamo, che non sono in grado di stimare il tempo che rimane in base alla distanza per l'atterraggio. Per questo motivo le api planano dolcemente sull'obiettivo effettuando un perfetto "touchdown" valutando quanto velocemente l'oggetto su cui atterreranno si espande ai loro occhi, a mano a mano che vi si avvicinano. Avvicinandoci verso un oggetto lo vediamo sempre più grande (anche mantenendo una velocità costante le sue dimensioni apparenti aumentano esponenziale). Le api invece regolano costantemente la propria velocità di avvicinamento in modo che l'immagine dell'oggetto su cui vogliono atterrare si espanda sulla loro retina in maniera costante. Se la percentuale di spazio occupata sulla retina aumenta lievemente e in modo regolare, l'insetto sa che la sua velocità è adeguata. Questo metodo di valutazione assicura alle api atterraggi morbidi e senza rischi. Questa scoperta potrebbe servire a sviluppare nuovi sistemi di atterraggio per droni senza avvalersi di costosi radar o sonar per valutare le distanze. La nuova puntata di Curiosità viventi, "Le zanzare killer... perche? ", è online non perdetevela! Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine blogbiologico.it.
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