Un micidiale killer tra gli insetti è la Glossina palpalis, comunemente chiamata mosca tze-tze. Questo dittero, diffuso nel continente africano, è lungo circa il doppio di una mosca comune ed è noto per trasmettere la Tripanosomiasi africana, una grave infezione che comporta indebolimento e gonfiore delle ghiandole, fino a encefalite e coma. La Tripanosomiasi è conosciuta anche come malattia del sonno ed è causata da un parassita unicellulare, il Trypanosoma gambiense, trasmesso all'uomo con la puntura della Glossina palpalis. La malattia ha due stadi, nel primo il parassita si diffonde nei linfonodi del collo e si ha febbre intermittente, ingrossamento delle ghiandole. Se non curata, si entra nel secondo stadio in cui parassita si diffonde nel cervello, dove inizia a distruggere grandi quantità di cellule, mentre altre vengono distrutte dalla stessa reazione immunitaria dell’organismo, per eliminare quelle attaccate. Si ha così una forma di encefalite letargica, con tremori e soprattutto una sonnolenza sempre più profonda, che con il tempo si trasforma in vero e proprio coma. La cura è possibile solo nel primo stadio, per le forme avanzate di questa infezione non esiste ad oggi una terapia specifica. Del killer numero uno per l'uomo ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, "Le zanzare killer... perche?". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine diptera.info.
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Il pilota automatico delle api
Le api hanno cervelli grandi quanto un seme di sesamo, che non sono in grado di stimare il tempo che rimane in base alla distanza per l'atterraggio. Per questo motivo le api planano dolcemente sull'obiettivo effettuando un perfetto "touchdown" valutando quanto velocemente l'oggetto su cui atterreranno si espande ai loro occhi, a mano a mano che vi si avvicinano. Avvicinandoci verso un oggetto lo vediamo sempre più grande (anche mantenendo una velocità costante le sue dimensioni apparenti aumentano esponenziale). Le api invece regolano costantemente la propria velocità di avvicinamento in modo che l'immagine dell'oggetto su cui vogliono atterrare si espanda sulla loro retina in maniera costante. Se la percentuale di spazio occupata sulla retina aumenta lievemente e in modo regolare, l'insetto sa che la sua velocità è adeguata. Questo metodo di valutazione assicura alle api atterraggi morbidi e senza rischi. Questa scoperta potrebbe servire a sviluppare nuovi sistemi di atterraggio per droni senza avvalersi di costosi radar o sonar per valutare le distanze. La nuova puntata di Curiosità viventi, "Le zanzare killer... perche? ", è online non perdetevela! Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine blogbiologico.it.
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