Camminare sull'acqua, un'impresa impossibile per noi umani, ma non per una specie di insetti che lo fa da sempre: i Gerridi o insetti pattinatori appartengono alla famiglia dei Rincoti. Devono il loro nome alla capacità di "scivolare" sull'acqua poggiandovi solo i tarsi delle zampe medie e posteriori senza affondare. I Gerridi riescono a camminare sull'acqua sfruttandone la tensione superficiale, la proprietà dell'acqua che fa sembrare i liquidi racchiusi da una membrana elastica. Questi insetti sfruttano proprio questa proprietà elastica per camminare sulla superficie dell'acqua. Osservandoli da vicino, infatti, sembrano pattinare e si nota che in corrispondenza delle zampe la superficie del liquido appare incurvata verso il basso. I Gerridi sono insetti acquaioli o semiacquatici, si trovano in tutti i continenti e sono tra i più comuni insetti associati agli ambienti acquatici. La caratteristica di pattinare sull'acqua unita alla sua particolare forma del corpo, con le gambe estremamente lunghe e filiformi, gli ha portato il soprannome di "ragno d'acqua". Di altri esempi di animali che "camminano" sull'acqua ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "Camminare sull'acqua". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine WikiCommons.
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La fortuna delle lucciole
Rimanendo in tema di superstizioni e antiche credenze legate agli animali oggi vi parlo della fortuna legata alle lucciole. Per Lucciole si intende un genere di piccoli coleotteri, appartenenti alla famiglia Lampyridae. Questi insetti sono diventati famosi nell'immaginario comune per la bioluminescenza. Le lucciole sono dotate di appositi organi luminosi sotto l’addome. Gli insetti assimilano ossigeno e, all'interno di speciali cellule, lo uniscono con una sostanza chiamata luciferina per produrre luce quasi senza calore. La luce delle lucciole è solitamente intermittente, e lampeggia secondo modalità uniche per ciascuna specie. Alle lucciole sono legata una moltitudine di segnali bene auguranti: il loro arrivo in una casa si crede porti buona fortuna, un visitatore inatteso, un futuro matrimonio o una festa. In Giappone, dove sono considerate spiriti di guerrieri defunti, d'estate si organizzano feste a loro dedicate, mentre in Virginia, negli USA, un antico documento recita che chi uccide una lucciola verrà fulminato da un lampo nel prossimo temporale. Purtroppo nel mondo le lucciole sono in via di estinzione, a causa dell'inquinamento, dell'impiego di pesticidi e della distruzione degli habitat naturali. Riuscire a vedere le lucciole di questi tempi è davvero una fortuna. Di altri esempi di superstizioni legate agli animali ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "La sfortuna dei gatti neri-Speciale Epifania". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine National Geographic.
Acherontia atropos
Nella cultura popolare ancora oggi esistono parecchie superstizioni e antiche credenze legate agli animali. Come quella legata alla Sfinge testa di morto, Acherontia atropos. La sfinge testa di morto è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in Eurasia e Africa. Caratteristica di questa falena è la macchia presente sul lato superiore del suo torace che vagamente ricorda la figura di un teschio. Questa macchia ha fatto in modo che questa falena guadagnasse una reputazione negativa, ispirando associazioni con il mondo soprannaturale e con il maligno. Secondo numerose superstizioni, essa è messaggera di guerra e pestilenza, portatrice di sfortuna, arreca gravi disgrazie e morte nelle case in cui vola. La simbologia di questa farfalla, come portatrice di morte è stata ampiamente utilizzata da artisti, scrittori e soggettisti cinematografici. Tra i tanti ricordiamo il racconto di Edgar Allan Poe, La sfinge. Oltre a questa macchia, questa sinistra falena, possiede una caratteristica molto insolita per questo genere di insetti: quando disturbata o irritata emette un suono stridulo ben udibile dall'orecchio umano prodotto espellendo aria dalla sua spirotromba. Una curiosità: il nome scientifico, Acherontia atropos, deriva da Acheronte, uno dei fiumi infernali, e Atropo, una delle tre moire greche a cui era assegnato il compito di recidere il filo della vita. Di altri esempi di superstizioni legate agli animali ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "La sfortuna dei gatti neri-Speciale Epifania". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte immagine WikiCommons.
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