Quarto appuntamento per Insetti nella storia, oggi vi parlo della storia del miele. Il miele per millenni ha rappresentato l'unico alimento zuccherino concentrato disponibile, ed è stato il principale dolcificante usato dall'uomo. Le prime tracce che testimoniano l’uso del miele da parte dell’uomo sono databili a circa 10 mila anni fa, con una pittura rupestre scoperta nei pressi di Valencia, in Spagna: sembra mostrare un uomo che si arrampica sulla cima di un albero intento a raccogliere miele da un'arnia di api selvatiche; tecnica usata ancor oggi dai “cacciatori di miele” in India. La più antica testimonianza dell’allevamento vero e proprio delle api risale a una pittura egiziana del 2400 a.C. rinvenuta nel Tempio del Sole, al Cairo. Il miele nell'antico Egitto era inizialmente un cibo di lusso, una prerogativa reale e divina. Lo usavano per dolcificare torte e biscotti, imbalsamare i morti e preparare offerte agli dei. Per greci e romani era un ingrediente utilizzato con la frequenza con cui, oggi, si usa lo zucchero, era conosciuto anche nell'antica Cina e dalle civiltà del Mesoamerica: presso i Maya, le api erano considerate sacre. La prima descrizione anatomica delle api risale ad Aristotele dove nel trattato De Generatione Animalium avanza anche un’ipotesi sulla formazione del miele: “il miele è una sostanza che cade dall'aria, specialmente al sorgere delle stelle e quando si incurva l’arcobaleno”… “l’ape lo porta da tutti i fiori che sbocciano in un calice… essa bottina i succhi di questi fiori con l’organo simile alla lingua”. A questi trattati attingeranno i successivi autori latini per le loro opere; come Virgilio nelle Georgiche, Plinio nella Naturalis Historia. In realtà per molti secoli a venire la conoscenza delle api rimarrà bloccata a questo primitivo e spesso mitologico livello. Per leggere altri post di Insetti nella storia scorrete l'home page del blog!
Nessun commento:
Posta un commento