La mancanza d'acqua è uno dei tanti problemi che ci sono nel vivere nel deserto. La Stenocara gracilipes, un coleottero del Namibia, ha trovato una soluzione a questo problema. Questo insetto vive dove l'aria fredda e umida dell'Oceano portata verso il continente incontra l'aria calda del deserto formando una coltre di nebbia. L'umidità che si genera quando il sole va a dissipare questa nebbia si condensa sull'estremità dell'addome della Stenocara gracilipes formando delle piccole gocce, che scivolando sul suo dorso altamente idrorepellente giungono per gravità alla bocca del coleottero dissetandolo, permettendo all'insetto di vivere in zone del deserto dove cadono meno di 40 millimetri di pioggia ogni anno. Alcuni ricercatori hanno cercato di emulare il complicato tessuto del dorso della Stenocara gracilipes; hanno sintetizzato un tessuto artificiale che consente di raccogliere l'acqua prodotta dall'umidità e dalla nebbia, in modo da sviluppare una varietà di dispositivi per raccogliere vapore, condensabile in acqua potabile o per l'irrigazione agricola in regioni inospitali. Una società britannica che crea tessuti sperimentali, ha creato il prototipo di una bottiglia che si auto-riempie d'acqua, riuscendo a immagazzinare fino a tre litri di acqua ogni ora. La speciale bottiglia è un prodotto della cosiddetta Bio-imitazione e si ispira nella forma al guscio della Stenocara gracilipes. Questo ci dimostra ancora una volta come la maggior parte delle invenzioni dell'uomo sono ispirate alla natura. Di altri comportamenti e stratagemmi animali per ovviare al problema di mancanza di acqua nel deserto ne ho parlato nella nuova puntata di Curiosità viventi, intitolata "Bere nel deserto". Se non lo avete ancora fatto iscrivetevi al canale youtube di Entomologando per non perdervi i prossimi video. Fonte foto "Focus".
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